La Fondazione

Perché la decisione di costituire la Free Hardware Foundation? - Perché non costituire una Società di Capitali? - Perché creare una Fondazione e non un'Associazione non profit? - Perché bisogna essere in tanti fondatori? - Che cos'è una fondazione? - Attività Commerciale - Scopi della Free Hardware Foundation - Finalità - Attività istituzionali - Strumenti

Perché la decisione di costituire la Free Hardware Foundation?

La Free Hardware Foundation fonda le sue radici dall'esperienza triennale maturata presso l'Associazione Linux Club Italia. Nella sede del Linux Club di Roma, la partecipazione ad incontri, convegni, campagne crea le fondamenta di un rapporto fra i futuri fondatori della F.H.F. Nel dicembre del 2005 nasce la Rete delle Libertà Digitali che usa come strumento collaborativo il wiki frontieredigitali.net. Fra i partecipanti al wiki, sempre aperto a nuovi collaboratori, cresce la volontà di partecipazione e di condivisione che raggiunge l'apice il 28 marzo del 2006 con l'organizzazione a Roma un convegno molto partecipato presso la facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università La Sapienza. Ma é il pericolo del Trusted che, infine, crea la necessità di unire le forze e di dare alla luce la Free Hardware Foundation, entità riconoscibile soprattutto dalle Istituzioni che abbia quale compito principale la salvaguardia delle Libertà Digitali.

Perché non costituire una Società di Capitali?

La Società di Capitali, é riconosciuta dalle leggi italiane, con la qualifica di Persona Giuridica. In effetti, la Società di Capitali vive di vita propria quasi fosse una persona a tutti gli effetti. Essa ha una data di nascita (che si estrinseca nell'Atto Costitutivo), una sua Residenza (la Sede legale o operativa), é soggetta alle imposte, può avere uno o più numeri di telefono, un suo codice fiscale, delle utenze intestate, un'assicurazione, una o più automobili, può possedere beni mobili ed immobili e più o meno tutte le cose che il singolo individuo può avere.

Dal punto di vista fiscale o giuridico, il trattamento fra la persona giuridica e la persona normale, é pressoché identico. Ma ci sono delle differenze sostanziali fra le persone giuridiche e le persone normali:

  • La persona giuridica può potenzialmente vivere in eterno (se non subisce fallimenti).
  • La persona giuridica può espandersi a dismisura stando contemporaneamente in più nazioni (multinazionali).
  • La persona giuridica non prova emozioni (amore, dolore, pietà, sentimenti di amicizia, ecc.)

La Società di Capitali e in particolare la Società per Azioni ha quale unico scopo di esistenza il profitto per gli azionisti. Il suo DNA, programmato con l'unico compito del profitto, la obbliga a muoversi verso il suo unico scopo con fermezza, con lucida freddezza, incurante di qualunque ostacolo. Essa, per la sua potenzialità di estendersi nello spazio e nel tempo, primeggia sull'individuo ma, per la sua mancanza di emozioni, rappresenta un pericolo per l'umanità in quanto può potenzialmente uccidere, distruggere l'ambiente, sfruttare i suoi dipendenti, poiché non prova né amore né amicizia, né pena né rimorso. Essa non può essere punita, offesa, derisa, incarcerata, poiché non prova alcun tipo di dolore.

Quando fra tutte le Persone Giuridiche si prendono in esame le grandi multinazionali composte da migliaia di azionisti, allora il potere di indipendenza della Persona Giuridica sovrasta il potere dei singoli soci che, perdendo individualmente il controllo della loro azienda, la rendono a tutti gli effetti un "Essere vivente", un mostro con una vita propria.

Immaginiamoci una Multinazionale, di dimensioni molto elevate, il cui oggetto sia la vendita di computer e che il neo eletto Amministratore Unico, essendo una persona onesta e corretta, decida di eliminare lo sfruttamento dei propri dipendenti, pagandoli con una giusta retribuzione sindacale. Immaginiamo che lo stesso decida, per il bene dell'ambiente, di utilizzare carta reciclata al posto della carta normale. Queste scelte sarebbero viste dai più come scelte etiche e giuste e sicuramente applaudite dalla maggior parte dei singoli individui. E' logico però aspettarsi che, a dei costi maggiori, per una scelta eticamente corretta, corrisponda poi un aumento del prezzo dei beni venduti.

Immaginiamo ora, in un qualunque luogo del mondo, un individuo immerso nei propri problemi, che decida di andare in un negozio ad acquistare un computer per suo figlio. Sugli scaffali troverebbe vari computer con identiche caratteristiche tecniche a prezzi differenti. Sicuramente, inconsapevole e disinformato, sceglierebbe il computer meno costoso e scarterebbe quello venduto dall'azienda di cui sopra poiché venduto ad un prezzo maggiore. A questo punto le vendite per l'azienda subirebbero una flessione al ribasso, con ripercussione di rischio di crollo per le azioni corrispondenti.

In qualche altra parte del mondo, un singolo bookmaker, anch'egli con una visione parziale, se farà bene il suo lavoro, alle prime avvisaglie di crollo, deciderà di vendere le azioni della società. Quindi inevitabilmente, il crollo di vendite darebbe luogo ad un ulteriore crollo per la diminuzione del valore delle azioni e l'azienda si ritroverebbe vicina al rischio di fallimento. Il neo eletto Amministratore Unico non avrebbe scelta: o dimettersi per la vergogna di aver portato l'azienda vicina al fallimento, oppure essere dimesso dai propri soci. Infine, un nuovo Amministratore verrà eletto, ed esso, se vorrà mantenere la propria carica ed il proprio stipendio, dovrà riportare la sua azienda allo sfruttamento dei propri dipendenti e all'uso di carta non reciclata.

Non può esserci etica che tenga, quando lo scopo di vita di un Essere sia esclusivamente il Profitto...

E' questa la prima motivazione che ci porta alla decisione di costituire un'Organizzazione Non Profit, poichè se il DNA della Persona Giuridica che stiamo per costituire avrà uno scopo sociale e non profit, essa avrà maggiori speranze di diventare una Creatura non malvagia, mossa da fini diversi dal mero profitto. E' importante analizzare bene lo scopo sociale poiché é all'Atto di Nascita che imposteremo insieme il fine ultimo dell'Ente che stiamo per creare.

(Su questo tema si può prendere spunto dal film "the corporation")

Perché creare una Fondazione e non un'Associazione non profit?

Un'Associazione Culturale, secondo le leggi vigenti in Italia, non può avere fini di lucro. Essa quindi persegue finalità sociali, ambientali, di aiuto umanitario, di aiuto medico. Quindi potrebbe avvicinarsi a quell'Essere non malvagio opposto alla Società di Capitali. La legge vigente sulle Associazioni, prevede che esse, per essere riconosciute dalle istituzioni ed avere la caratteristica della Personalità Giuridica, debbano adattare il proprio Statuto ed il proprio comportamento alla normativa delle ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale). Tali normative impongono che gli Organi Decisionali dell'Associazione (Comitato Direttivo o Consiglio di Amministrazione) non possano percepire una retribuzione. Questo é un bene, poiché in questa maniera, gli individui facenti parte degli Organi decisionali non avranno fini di interesse economico personale, ma guarderanno all'economia e all'interesse dell'intera Associazione.

Fin qui l'Associazione, in quanto ONLUS, é un'entità molto positiva, ma essa ha un problema di impossibilità o difficoltà di crescita, poiché le leggi dello stato le impediscono di svolgere attività commerciali se non di piccola rilevanza. La legge italiana sulle ONLUS, prevede che le entrate derivanti dalle attività commerciali non possano superare le entrate derivanti dalle attività istituzionali, ma non é molto chiaro quali siano le attività istituzionali che possano dare delle entrate efficaci, tali da superare le entrate di una qualsiasi attività commerciale di rilievo. I tesseramenti, le donazioni, i contributi dello stato, potrebbero forse inquadrarsi fra le entrate istituzionali, ma é chiaro che, qualsiasi attività commerciale di un certo rilievo, supererà molto probabilmente tali entrate, rendendo disconoscibile l'Associazione da parte dello Stato.

Quindi l'Associazione va molto bene quando si tratta di organizzare delle attività prettamente culturali ma non quando un progetto presupponga anche una attività economica di rilievo, sia pur appartenente alla cosiddetta "Altra Economia". Se si vuol agire anche nel settore economico, se si intende organizzare un'attività commerciale e/o di (auto)produzione che dia linfa e supporto all'azione "sociale", se la struttura che si vuole creare la si vuole renderla forte economicamente per metterla al servizio delle comunità agenti, allora l'Associazione non basta.

Le Fondazioni, pur rimanendo nell'alveo delle organizzazioni senza scopo di lucro, ci sembrano il modello più adatto per gestire un'attività dove il fine sociale e l'attività economica coincidano. E il progetto della FHF tenta di individuare un "modello di impresa" riproducibile che abbia una forza economica tale da contrapporsi e bilanciare con la sua positività l'impatto devastante delle multinazionali. Non per abbatterle, ma per bilanciarne e diminuirne l'impatto negativo, per indicare altre strade, dove il lavoro sia preminente sul capitale, sul profitto, sulla rendita.

Perché bisogna essere in tanti fondatori?

Qualsiasi forma di impresa, che sia profit o che sia non profit, presuppone un impegno economico e professionale da parte dei fondatori. Quanto più l'Organizzazione assumerà rilevanza, tanto più gli impegni economici ed operativi cresceranno parallelamente. Presupponendo un'Organizzazione che abbia bisogno di investire un capitale in un nuovo progetto, qualora i fondatori siano pochi, ad esempio 3 o 5, sia l'impegno economico che il rischio imprenditoriale andrà a gravare solamente su di essi. Ne conseguirebbe uno stato di percezione di alto rischio che porterebbe a vivere l'impresa in uno stato di paura, di ricatto e di corruttibilità maggiore.

Avranno paura di fallire, di perdere l'investimento effettuato, di ledere alla propria immagine, di essere colpiti dalle leggi per errori nell'amministrazione e vivranno nel ricatto da parte di chi avrà il potere di ledere al progetto, da parte degli istituti di credito che potranno richiedere indietro un prestito, da parte degli organi delle istituzioni preposti, che potranno minacciare di punire eventuali mancanze amministrative. Saranno corruttibili da possibili aziende-sponsor che propineranno denaro per aiutare il progetto; saranno corruttibili nello scegliere di acquistare beni più o meno costosi e sicuramente saranno meno attenti nello scegliere in base ad un consumo etico. Saranno corruttibili poiché, essendo in pochi, potranno facilmente trovare un accordo per nascondere delle entrate e spartirsi somme di denaro. Questo tipo di problema viene subìto sia dalle organizzazioni profit che da quelle non profit, e cresce parallelamente all'espansione dell'Organizzazione.

Il vantaggio di creare un'impresa in poche persone é che in pochi si é sicuri di comandare, di dividersi gli utili, di gestire direttamente l'impresa. Le decisioni, in pochi, vengono prese velocemente, ma non può esistere progettualità che duri nel tempo: un progetto in queste condizioni può essere cambiato all'istante.

Quanto più i soci crescono di numero, tanto più esiste il pericolo che all'interno del gruppo si possa inserire una persona con scopi diversi, una persona con un carattere talmente forte da sovrastare le altre, una persona incapace di lavorare in gruppo. Quindi, fare una società di ad esempio 10 o 15 membri comporta un pericolo maggiore: é molto probabile che all'interno dei 15 si creino discordie e può succedere che uno, o una minima parte dei soci di carattere più forte, possano prevalere anche sulle maggioranze.

Inoltre, nella necessità di un investimento elevato, derivato da una crescita del progetto, se si é in numero di 10 o 15 persone, costituirà singolarmente un impegno elevato che potrà porre i soci nello stesso stato di paura, ricatto e corruttibilità. Quando si é in numero tale da detenere una quota non marginale, rimane il tarlo della proprietà dell'azienda e la possibilità per alcuni di tentare una scalata acquistando le quote degli altri o, nel caso di un organismo non profit, la possibilità di estromettere gli altri da ruoli operativi e direttivi.

Il rapporto che si creerà poi con i dipendenti dell'azienda o con gli operatori dell'associazione, sarà di tipo dominante: il dipendente per paura di perdere il suo posto di lavoro, sarà meno propenso al discutere ordini non conformi all'etica dell'azienda, ma vivrà nella paura e nella sottomissione. Anche i partner o aderenti all'organizzazione, vivranno la stessa in maniera meno partecipata e meno collaborativa, coscenti che i profitti derivanti dal loro apporto, che siano in denaro o in prestigio, saranno ripartiti fra i pochi proprietari o fondatori.

Se invece il numero dei fondatori è molto più elevato, ecco finalmente queste tipologie di problemi dissolversi. Il fondatore, possedendo una quota molto esigua, non si considererà più proprietario della sua azienda o socio di maggioranza della sua organizzazione non profit. Il rischio d'impresa si diluirà fra tanti con conseguente sparizione o per lo meno diminuzione della paura, del ricatto o della corruttibilità. Difficilmente un socio avrà paura di perdere il patrimonio, in quanto l'investimento effettuato per singolo individuo sarà esiguo. Difficilmente una banca potrà fare ricatti, poiché insieme a tanti il singolo si sentirà più protetto e difficilmente una azienda potrà riuscire a convincere tante persone ad una scelta che esca dai canoni del progetto. Sarà quasi impossibile, infine, per il fondatore con carattere forte, prevalere sugli altri e, cosa molto più probabile, sarà egli che, non avendo interessi economici forti, dovrà adeguarsi al volere della maggioranza o auto-emarginarsi, non accettando di essere uno dei tanti. In quest'ultimo caso, é molto probabile che il socio che prova soddisfazione solamente esercitando il proprio potere, andrà per la sua strada a costituire un'altra azienda magari da solo o con pochi.

In un'azienda o in una organizzazione composta da tanti fondatori, i dipendenti si sentono parte integrante del progetto, poiché non avranno veri e propri padroni, ma solamente delle persone che essendo state elette dalla maggioranza, eserciteranno il loro ruolo. Il partner o l'operatore che collaborerà dall'esterno, non percepirà l'Organizzazione come un'entità estranea, in quanto la differenza fra lui e il fondatore sarà così esigua da non rappresentare una differenza sostanziale. Inoltre, se l'organizzazione rimane aperta alla possibilità di far accedere altri aderenti, con caratteristiche identiche ai fondatori, tutti potranno accedere al progetto, e quindi esterni ed interni lo vivranno in maniera più affettiva, non percependo intenti di profitto speculativi.

Infine, i vantaggi e le potenzialità di avere tante persone che collaborano al progetto, sono enormi:

  • amplificheranno la "promozione" rendendola immediata;
  • metteranno a disposizione "contatti e amicizie" in tutti i campi;
  • daranno il loro apporto spesso "volontario" e a titolo gratuito per il bene del progetto;
  • saranno portate al "confronto ed all'elaborazione continua" necessari per crescere e svilupparsi;
  • nei momenti di crisi potranno apportare il loro aiuto anche economico.

L'unico modo però per mettere insieme tante persone senza provocare liti, incomprensioni o false speranze, é scrivere un progetto molto dettagliato e trasparente, che dia regole, programmi (politici, culturali e operativi), che comprenda organigrammi, scopi, piani economici dettagliati, e che preveda tutto ciò che sia prevedibile (loghi, marchi, nomi, cariche, ecc.), poiché in questa maniera, chi aderisce alla fondazione, firmerà un patto con gli altri, sapendo a cosa va incontro, e avendo coscienza di cosa sta facendo. Solamente in questa maniera il patto iniziale non potrà mai, o per lo meno, potrà difficilmente essere messo in discussione.

Che cos'è una fondazione?

Tratto da www.fondazioni.it

In base alla definizione coniata dall'European Foundation Centre di Bruxelles, una fondazione è un ente privato senza finalità di lucro con una propria sorgente di reddito che deriva normalmente - anzi, in Italia, necessariamente - da un Patrimonio. Questo ente, dotato di una propria Organizzazione e di propri Organi di Governo, usa le proprie risorse finanziarie per scopi educativi, culturali, religiosi, sociali o altri Scopi di pubblica utilità, sia sostenendo persone ed enti (fondazione di erogazione), sia organizzando e gestendo direttamente i suoi programmi (fondazione operativa).

Una fondazione è costituita da un fondatore - anche più persone congiutamente ovvero una persona giuridica - tramite un atto pubblico o una disposizione testamentaria; la Costituzione dell'ente deve essere sancita da un notaio tramite l'atto di fondazione, mentre per poter operare necessita di un Riconoscimento Giuridico che sottopone tutti gli atti della fondazione al controllo di legittimità di un'apposita autorità vigilante (art. 12 e seguenti del Codice Civile).

Le principali norme organizzative per il corretto funzionamento dell'ente sono raccolte nello Statuto, che costituisce parte integrante dell'atto di fondazione.

Attività Commerciale

Una fondazione, anche se si qualifica come Ente non commerciale, può svolgere una o più attività commerciali per perseguire le proprie finalità statutarie. Tali attività possono essere strumentali in due modi differenti: finanziariamente, quando l'attività economica è un mezzo per ottenere un reddito col quale sovvenzionare le attività istituzionali dell'ente, ovvero istituzionalmente, cioè quando gli scopi statutari dell'ente sono raggiunti tramite lo svolgimento stesso dell'attività commerciale. Questo ultimo caso si verifica, ad esempio, quando la fondazione diffonde cultura gestendo direttamente un museo o una casa editrice, oppure quando presta assistenza sanitaria gestendo direttamente una casa di cura. In ogni caso, una fondazione che "esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi" (art. 2082 del Codice Civile) assume la qualifica di imprenditore e dovrà sottostare a molteplici norme, fra cui si ricordano quelle in materia di esercizio dell'impresa (artt. 2084-2087 del Codice Civile), di disciplina della concorrenza (artt. 2598-2601), di disciplina della ditta e del marchio (artt. 2555-2575), di interpretazione dei contratti (art. 1368).

Scopi della Free Hardware Foundation

Finalità

La finalità primaria della Free Hardware Foundation é la promozione, il sostegno e la diffusione di quegli strumenti materiali o immateriali che garantiscano, l'accessibilità, l'evoluzione, la condivisione e la diffusione della conoscenza, della cultura e del sapere, liberamente e in maniera paritaria per tutti gli esseri umani.

Promuove altresì quegli strumenti materiali o immateriali che difendono la libera creazione, trasmissione, utilizzazione, condivisione, studio, miglioramento, riproduzione, diffusione dei codici sorgenti liberi e aperti. Per codici sorgenti liberi e aperti si intendono quei codici che permettono il libero accesso, utilizzo, studio, miglioramento, diffusione della matrice. Quindi, i codici informatici, tecnologici, scientifici, matematici, fisici, linguistici, biologici, culturali, antropologici, artistici, geografici, astronomici e tutti quei codici presenti e futuri che ad oggi non siamo in grado di prevedere (fanno da esempio in quest'epoca: i linguaggi di programmazione e il codice sorgente nell'informatica, le porte logiche e i circuiti digitali nell'hardware, gli alfabeti e le parole nella linguistica, le note e gli spartiti nella musica, i numeri e gli algoritmi nella matematica, le dosi e le ricette nell'alimentazione, i pigmenti ed i colori nella pittura, gli elementi e le formule nella chimica, i dati e le mappe nella geografia, il DNA e le sequenze geniche nella genetica, etc.).

Poiché il vivente si esprime attraverso l'informazione e poiché l'informazione si trasmette attraverso i codici, la Free Hardware Foundation considera qualsiasi tentativo di negare l'accessibilità a tali codici, di appropriarsene o di impedirne il miglioramento e la diffusione, come un crimine a danno dell'evoluzione di ogni essere vivente.

La Free Hardware Foundation:

  • Consapevole che il mondo intero é approdato in una nuova epoca, la cosiddetta "Era della Rete e dell'informazione".
  • Comprendendo che coloro che non hanno gli strumenti o la cultura necessaria per accedere alla rete possono solo percepire, ma non sono in grado di capire questo enorme cambiamento.
  • Consapevole che un insidioso bivio si sta aprendo dinanzi al nostro futuro.
  • Cosciente che nel prossimo futuro, una scelta alla cieca, senza prevederne le conseguenze, rischia di portarci in un medio-evo tecnologico e controllato, fatto di caste ricche, potenti e monopolizzanti, detentori del sapere e con altissime “rendite di proprietà intellettuale", e caste povere, deboli e succubi che attingeranno alla conoscenza pagando "decime sulla sapienza e sulla cultura", i nuovi analfabeti della bio-tecnologia, i servi della gleba del futuro.

Si batte per promuovere, sostenere, favorire e difendere, una scelta "consapevole", e non lasciata alla volontà dei poteri organizzati che per unico scopo hanno il profitto, la speculazione o il mero esercizio del potere. Poiché, le scelte del prossimo futuro riguardanti la RETE, potranno portare l'intera umanità in una dimensione inversa, democratica, etica, sostenibile, partecipata, redistribuita. In una civiltà nella quale la "condivisione della conoscenza" venga considerata un valore e un diritto inalienabile ed universale dell'umanità.

La Free Hardware Foundation si batte per

  • La libera disponibilità degli strumenti tecnologici e della rete, affinchè l'evoluzione della Comunicazione e della Informatizzazione siano opportunità di emancipazione e promozione umana
  • Difendere e diffondere i valori della "privacy" allo scopo di garantire che, dove il controllo abbia necessità di essere, tale controllo sia reciproco sia fra gli individui che fra individui e poteri organizzati (lo stato, le imprese, etc...).
  • Difendere e diffondere i valori dell'universalità della rete internet quale luogo di libertà, di fratellanza e di uguaglianza.
  • Difendere e diffondere i principi di libertà di accesso, di utilizzo, di studio, di sviluppo e di diffusione del sapere.
  • Difendere e diffondere i valori della collaborazione e della cooperazione fra gli uomini.
  • Difendere i diritti e le libertà digitali.
  • Difendere la libertà di parola, di espressione e la libera circolazione del sapere.
  • Difendere e diffondere il valore più alto, la condivisione della conoscenza e del sapere.
  • Sostenere, praticare e diffondere la cultura del riuso e del riciclo in qualsiasi campo.
  • Favorire lo sviluppo e l'evoluzione degli ecosistemi digitali.
  • Favorire la redistribuzione delle ricchezze, culturali, sociali ed economiche.
  • Favorire lo sviluppo delle tecnologie per la diffusione delle energie rinnovabili.
  • Favorire la riduzione del divario tecnologico-informativo (digital divide) sia tra i cittadini italiani che tra i popoli del mondo.
  • Favorire la formazione e l'informazione per un utilizzo pieno e consapevole degli strumenti di comunicazione, delle tecnologie e delle reti di telecomunicazione ed in particolare di Internet.
  • Favorire la formazione in tutti i campi dell'arte e della cultura per la piena realizzazione dell'individuo.
  • Promuovere e sostenere le forme di economia a scopo etico e le iniziative tese a favorire il consumo consapevole
  • Promuovere e sostenere il consumo di alimenti e prodotti naturali, sia "biologici" che esenti da organismi geneticamente modificati (OGM) o provenienti dalla filiera del commercio equo e solidale.
  • Promuovere e sostenere qualsiasi forma di espressione creativa, artistica e culturale, soprattutto quando essa preveda un uso innovativo delle nuove tecnologie e venga liberamente resa fruibile, migliorabile, condivisibile, distribuibile.

La Free Hardware Foundation, sostenendo le tecnologie hardware aperte ed il software libero, vuole favorire la condizione ideale affinché gli uomini abbiano la disponibilità, anche realizzandoli dal basso, degli strumenti per liberare se stessi, per alimentare la creatività, la diffusione della cultura libera, la condivisione della conoscenza, la libertà di parola e informazione, per permettere all'umanità la completa realizzazione della "Civiltà della Condivisione della Conoscenza".

I termini che contrappone alla visione dei grandi poteri organizzati sono:

  • condivisione della conoscenza invece che pirateria
  • software libero invece di software proprietario
  • codice sorgente libero e aperto e trasparenza invece di segreto industriale
  • patrimonio intellettuale invece che proprietà intellettuale
  • copyleft e permesso d'autore al posto di copyright o diritto d'autore
  • bene comune invece di privatizzazione
  • riuso e riciclo invece che consumo
  • essere o dare invece che avere.

Attività istituzionali

Per il conseguimento delle finalità la Free Hardware Foundation svolge le seguenti attività istituzionali:

  • L'autopromozione sociale, ovvero la sperimentazione di nuove forme di produzione e di fruizione di beni materiali ed immateriali tesi alla riqualificazione ambientale, sociale e culturale.
  • L'organizzazione, la promozione ed il sostegno delle iniziative mirate alla diffusione dell'Hardware e del Software Libero, e delle attività tese a favorire la condivisione e lo scambio della conoscenza.
  • L'organizzazione di eventi ed iniziative artistiche e culturali tese ad affermare il valore del Sapere come Bene Comune, Patrimonio dell'Umanità.
  • La promozione delle varie forme di economia etica e la diffusione, il consumo e il commercio di prodotti alimentari naturali, biologici e non modificati geneticamente.
  • L'organizzazione e l'allestimento di spazi per la diffusione, la distribuzione e la somministrazione di prodotti alimentari naturali, biologici ed esenti da organismi geneticamente modificati, di prodotti del Commercio Equo e Solidale e di artigianato locale ed internazionale.
  • L'organizzazione e la promozione di corsi di formazione e della didattica per l'alfabetizzazione informatica riguardante il software libero, la tecnologia, le reti ed i sistemi aperti.
  • L'organizzazione e la promozione di corsi di formazione ed educativi nel campo dell'arte, della cultura e del sapere.
  • La produzione, la pubblicazione e la diffusione editoriale e multimediale di materiale formativo ed informativo riguardante i sistemi informatici e tecnologici aperti ed il Software Libero.
  • La produzione, la pubblicazione e la diffusione editoriale e multimediale di materiale formativo ed informativo riguardante opere d'ingegno caratterizzate da licenze d'uso non restrittive con esplicito permesso dell'autore/i per la copia e la esecuzione ed eventuale permesso di distribuzione e modifica.
  • L'organizzazione di incontri e seminari riguardanti i temi della cultura libera e le problematiche riguardanti la riduzione del "divario digitale".
  • La produzione, la pubblicazione, la diffusione e la presentazione di opere digitali, artistiche, multimediali, di libri, filmati, video, dischi, cd, e di opere artistiche registrate su qualsiasi altro supporto, materiale od elettronico, analogico o digitale.
  • L'organizzazione di iniziative tese a promuovere le forme d'arte e di comunicazione visiva ed espressiva riguardanti le nuove tecnologie informatiche e telematiche.

Strumenti

Nel perseguimento delle sue attività istituzionali la Free Hardware Foundation utilizza i seguenti strumenti:

  • Programma, sviluppa, finanzia ed esegue programmi, progetti, studi e ricerche nel campo dell'informatica e comunicazione realizzata tramite tecnologia aperta e software libero, nel campo della promozione artistico-culturale e nel campo dell'economia "etica".
  • Raccoglie fondi da destinare al finanziamento delle attività istituzionali da tutte le fonti coerenti con i fini statutari, incluse le quote di iscrizione, le donazioni individuali e di persone giuridiche, i finanziamenti di enti pubblici e di organismi nazionali ed internazionali per progetti e programmi, le entrate derivanti da attività connesse a quelle istituzionali, i lasciti testamentari; acquisisce in affitto, concessione o proprietà, locali da gestire al fine di formare, educare e sensibilizzare i cittadini attraverso attività, seminari, incontri e performance culturali e artistiche;
  • Organizza, promuove, diffonde e sostiene iniziative quali: mostre e manifestazioni espositive, proiezioni, concerti, spettacoli, serate danzanti, festival, concorsi, rassegne, siti web, trasmissioni radio, televisive e telematiche, eventi di comunicazione ed iniziative promozionali private o istituzionali, stage, seminari, convegni atti al conseguimento degli scopi statutari;
  • Produce, realizza e diffonde opere filmiche, teatrali, audiovisive, visuali sonore e multimediali in generale, in qualunque materiale, su qualunque supporto fisico, ed in qualunque formato, digitale e non;
  • Mobilita la partecipazione volontaria dei cittadini al raggiungimento dei fini statutari; ·stabilisce o crea collaborazioni e alleanze con enti, fondazioni, associazioni, organizzazioni, istituzioni e quanti altri perseguano gli stessi scopi o similari; organizza corsi di formazione non solo professionali per il raggiungimento delle finalità statutarie e costituisce fra docenti ed educatori un coordinamento che rappresenti e promuova le azioni tese alla diffusione della informazione e della educazione all'uso e alla diffusione del software libero; ·
  • Allestisce spazi opportuni per la somministrazione e diffusione del consumo alimentare di prodotti e gastronomia naturali, biologici ed esenti da organismi geneticamente modificati;

Per il conseguimento dei propri fini la Free Hardware Foundation potrà inoltre in qualsiasi forma:

  • Acquisire, allestire, costruire, gestire, ampliare, attrezzare e migliorare spazi e strutture per la cultura, l'arte e lo spettacolo, per attività museali e impianti sportivi; per la promozione, la vendita o il noleggio di hardware e dispositivi elettronici e digitali, di supporti di memoria vergini, di distribuzioni di software libero, di supporti audio video soprattutto in copyleft, di libri, guide e documentazione, di merchandising, riviste e giornali, di prodotti del commercio equo e solidale, ecc. ; e altresì dismettere, dare in locazione o in gestione immobili, impianti, infrastrutture;
  • Realizzare, gestire, condurre ed amministrare in proprio o mediante affidamento a terzi, alberghi e unità ricettive in genere, ristoranti, bar, spacci interni per la somministrazione di alimenti e bevande ed attività affini, centri di incontro e di ricreazione, discoteche, biblioteche, ludoteche, sale da ballo, strutture informative, formative, di ricerca e studio, sale per spettacoli e rappresentazioni, centri di distribuzione e vendita al minuto di prodotti di ogni specie, ivi compresi i generi di monopolio;
  • Compiere, per il conseguimento dell'oggetto sociale, ogni altro atto, affare nonché operazioni mobiliari, immobiliari e finanziarie - ivi compresa l'eventuale prestazione di fideiussioni e garanzie in genere anche reali.

(dal WIKI di Frontiere Digitali)